Ufficio open space: i trucchi per arredarlo al meglio (e ottenere buoni risultati quanto a produttività dei dipendenti)
È uno dei trend del momento, sdoganato in Italia dagli ambienti lavorativi della Silicon Valley: mitologici per molti versi e raccontati, soprattutto, come capaci di stimolare collaborazione, produttività, creatività dei dipendenti. Ecco qualche consiglio, allora, su come arredare un ufficio open space e come organizzare al meglio gli spazi al suo interno.
Come arredare un ufficio open space: idee e ispirazioni
Alla base della filosofia dell’open space c’è l’idea che si lavori meglio negli spazi larghi, dove non ci siano troppi ostacoli alla vista e non si abbia soprattutto la sensazione di dover restare chiusi tra quattro mura per una buona fetta della propria giornata. Scegliere la pianta aperta è il primo passo, quindi, per arredare un ufficio open space funzionale: dove le esigenze strutturali lo permettano – e la valutazione dovrebbe essere lasciata a chi si occupi dei lavori di ristrutturazione o ad architetti e geometri di fiducia – meglio limitare al minimo le strutture in muratura e preferire, qualora ci sia bisogno di separare gli spazi di una sala riunioni per esempio, l’uso di pareti divisorie come quelle che si trovano su https://aluprof.com/it e altri siti specializzati in arredi per uffici.
Quasi sempre tra le proposte di soluzioni divisorie per uffici open space ce ne sono di componibili e, soprattutto, di mobili. Sono proposte che colgono al meglio un altro aspetto caratteristico degli uffici aperti: sono uffici fatti per cambiare a seconda delle esigenze di giornata, di come variano dinamiche e rapporti di forza all’interno dei team (non a caso la formula open space è spesso utilizzata negli spazi di coworking) e via di questo passo. È bene tenerne conto quando si tratta di arredare un ufficio open space anche nella scelta di mobili, scrivanie, sedute, stazioni di lavoro. Le ultime sono particolarmente adatte al lavoro di gruppo, quando cioè più dipendenti diversi ognuno con la propria task e con il proprio set di strumenti indispensabili devono collaborare alla realizzazione di un’attività; le più tradizionali scrivanie continuano a essere una buona soluzione, invece, quando per la maggior parte del tempo dipendenti e collaboratori lavorano individualmente, specie se si opta per modelli componibili e che si possono affiancare al bisogno.
La particolare conformazione di un ufficio open space incide inevitabilmente anche sulla scelta dei materiali. Porte e panelli divisori, per restare agli esempi già fatti, dovrebbero avere componenti fonoassorbenti che aiutino ad attutire i rumori: forse il problema più grande che si pone quando più persone lavorano di fatto nella stessa stanza. Mobili e complementi d’arredo in colori chiari possono aiutare a dare l’impressione che lo spazio sia più grande e più luminoso. Lo stesso fa l’uso del vetro, che richiama immediatamente anche l’idea di trasparenza e che non ci sia niente che avvenga nella stanza dei capi o dei responsabili di settore che non possa essere a conoscenza del resto dei dipendenti: il passo da un ambiente lavorativo confortevole a un ambiente lavorativo che ispiri fiducia si fa, così, decisamente breve.
Dettagli colorati, come delle poltroncine nell’area relax, o elementi naturali, come piante che richiedano poche cure, possono aiutare invece a rendere il clima più disteso e rilassata e aumentare buon umore e creatività dei dipendenti.