Pareti scorrevoli o a scomparsa: come sono fatte
Per delimitare lo spazio all’interno di casa senza per forza installare una parete fissa, ecco che arrivano le pareti scorrevoli, dette anche a scomparsa o mobili. Ci sono diverse tipologie tra cui trovare quella migliore, tenendo presente che sarebbe meglio installarle durante la fase di costruzione dell’immobile o, al massimo, nella fase di ristrutturazione.
Ecco quali sono i materiali più usati e le tipologie di pareti scorrevoli oggi più usate e diffuse per orientarsi meglio quando arriva il momento di scegliere.
Pareti a scomparsa in legno
Per realizzare le pareti a scomparsa si usa moltissimo anche il legno, che è un soluzione ottimale soprattutto per chi ha scelto uno stile classico dove, infatti, si usa molto questo materiale. Per ottenere un risultato curato ed elegante, meglio usare lo stesso tipo di legno per pavimenti, porte e anche pareti soccorrevoli: legni di colore diverso creano un ambiente caotico e molto cheap.
Una parete mobile in elongo consente di dividere i diversi ambienti e valorizzare lo spazio a disposizione. Basta installare un sottile binario a terra che permette di far scorrere i pannelli in legno per dividere gli ambienti secondo le necessità del momento.
Pareti scorrevoli in vetro
La pareti scorrevoli possono esser delle soluzioni realizzate in vetro. Si tratta di una scelta molto gettonata negli ultimi periodi per diverse ragioni. La caratteristica principale del vetro è la trasparenza e quindi una parete così realizzata permette di dividere gli ambienti senza creare un blocco che chiude la vista. Chi è alla ricerca di una soluzione che crei continuità tra i vari spazi domestici, apprezzerà di certo la parete a scomparsa in vetro. Nonostante ciò, esistono anche pareti in vetro opaco o con dei decori.
Spesso si usa una soluzione come questa per dividere, seppur temporaneamente, la cucina e il salotto. Molti amano l’open space ma bisogna ammettere che è un po’ scomodo e poco pratica quando si vuole cucinare: ecco la soluzione anti odore che serve! Il vetro ha però anche degli svantaggi come la difficoltà di pulirlo correttamente senza creare aloni e macchie.
Le soluzioni giapponesi
In molti avranno sicuramente abbinato la parola pareti scorrevoli allo stile giapponese. Le pareti in carta di riso intelaiata in un cornice nera sono uno dei segni distintivi delle abitazioni di tipo tradizionale che spesso vediamo anche nei film e nelle pellicole del sol levante.
Si chiamano Shoji e servono per separare la parte interna dalla casa dall’esterno , spesso un cortile interno a forma rettangolare con un meraviglioso giardino zen con acqua, rocce e piante. Hanno una valenza soprattutto estetica poiché non sono di certo isolanti o particolarmente resistenti.
Pareti scorrevoli mobili
Un’altra tipologia di parete a scomparsa che permette di modificare la distribuzione dello spazio in casa è quella mobile. Con un solo gesto, si chiudono gli spazi per creare degli ambienti separati per le diverse esigenze. È una delle modalità migliori per intendere lo spazio in modo fluido e moderno: in un grande open space ci si ritaglia un angolo per lavorare e studiare in tranquillità.